Consulenze ai professionisti


Allergologo specializzato attivo a Cagliari

Nell’ambito delle sue specializzazioni il dott. Cabras offre a professionisti operanti in diversi settori quali la cura dei capelli e della persona, la lavorazione dei pellami, lavorazione del cemento ed altro, consulenze specialistiche al fine di valutare rischi professionali legati all’uso di particolari prodotti
Nello studio si eseguono quindi test per valutare eventuali allergie ed intolleranze e si definiscono protocolli che hanno lo scopo di ridurre al massimo l’esposizione alle sostanze”tossiche” di queste categorie professionali. Le patologie più frequentemente riscontrate in queste categorie professionali sono rappresentate da affezioni a carico della cute (dermatiti da contatto) e dell’apparato respiratorio (rinite ed asma bronchiale).
Gli agenti chimici presenti nei prodotti utilizzati determinano frequentemente dermatiti da contatto, con meccanismo che può essere di tipo irritativo (dermatiti irritative da contatto o DIC) o di tipo allergico (dermatiti allergiche da contatto o DAC).

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  • ragazza con dermatite da contatto

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Dermatiti irritative da contatto

Nelle dermatiti di tipo irritativo si manifestano, accompagnate da bruciore, lesioni cutanee che interessano esclusivamente le sedi di contatto e quindi prevalentemente le mani e gli avambracci. A loro volta le dermatiti irritative, alterando la normale funzione di barriera della cute, possono rappresentare un terreno che favorisce lo sviluppo di una dermatite da contatto allergico.

La gravità delle lesioni cutanee è legata alle caratteristiche della sostanza in questione e alla sua concentrazione. Si va da quadri clinici semplici di arrossamento o fine desquamazione a quadri più gravi, anche se più rari, caratterizzati dalla comparsa di vescicole o bolle. Le lesioni possono cronicizzare, se persiste lo stimolo irritativo, e portare ad aumento di spessore della cute con perdita di elasticità ed eventuale formazione di piccole lesioni dolenti che rimarginano con difficoltà (ragadi).

Dermatiti allergiche da contatto

A differenza di quella irritativa lo sviluppo della dermatite allergica da contatto è legato, oltre che al tipo di agente in questione, e quindi al suo maggiore o minore potere allergizzante a seconda delle sue caratteristiche chimiche anche, e soprattutto, ad una risposta individuale specifica di ipersensibilità. In altre parole, il prodotto utilizzato agisce attraverso un meccanismo non irritativo ma di tipo allergico e quindi legato non alla quantità della sostanza ma alla particolare predisposizione del soggetto che reagisce in maniera abnorme nei confronti di sostanze per altri innocue.

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    La DAC è caratterizzata dallo sviluppo di lesioni cutanee pruriginose. Tali alterazioni, a differenza della DIC che, legata ad un meccanismo irritativo, colpisce tipicamente le sedi cutanee di contatto, si presentano non soltanto a carico delle mani ma anche in sedi distanti, in quanto legate a particolari cellule “sensibilizzate” che circolano nel sangue. Le lesioni sono rappresentate, in fase acuta, da arrossamento, gonfiore e vescicole pruriginose più spesso alle regioni dorsali delle mani che alle regioni palmari colpite invece dalla DIC, con tendenza ad estendersi anche ad altre sedi, soprattutto alle palpebre, ma anche alla schiena e agli arti inferiori.

    Le manifestazioni guariscono con difficoltà e portano alla formazione di croste e a desquamazione a piccole lamelle, che, molte volte, può rappresentare fin dall’inizio l’unica manifestazione clinica.

    Nella fase cronica la cute si presenta ispessita, secca e spesso con fissurazioni e ragadi.

    L’insorgenza delle lesioni è lenta così come la guarigione che, molto spesso, è seguita da ricadute sempre più gravi. Si possono manifestare, inoltre, complicazioni infettive da batteri o da funghi specialmente se sono presenti lesioni da grattamento legate al prurito.

    Un’altra complicanza è legata al fatto che il soggetto, dapprima sensibilizzato nei confronti di una sostanza, si sensibilizza poi facilmente, considerata la sua predisposizione, anche nei confronti di altre sostanze, soprattutto se queste hanno una struttura chimica affine alla prima.

    Una forma particolare, anche se meno frequente, di dermatite da contatto è rappresentata dall’orticaria, caratterizzata da rilievi cutanei arrossati, pruriginosi e fugaci (ponfi); possono essere localizzati alle sedi di contatto o diffusi. La diagnosi di DAC si basa sui rilievi clinici e su prove allergologiche rappresentate, nella maggior parte dei casi, dai test epicutanei o patch-test che consistono nell’applicazione della sostanza chimica sospetta e opportunamente diluita in soluzione o in pomata, sulla cute della schiena del soggetto. Una risposta positiva si manifesta con la comparsa, entro 24-48 ore, di arrossamento, gonfiore o vescicolazione. Un’altra via di penetrazione degli agenti chimici presenti negli ambienti di lavoro è quella inalatoria con possibilità di effetti patologici a livello delle mucose dell’apparato respiratorio.

    Si tratta sostanzialmente di manifestazioni allergiche legate, come nel caso delle DAC anche se con meccanismo diverso, a due condizioni: da una parte la presenza di un agente chimico sensibilizzante e dall’altra la risposta abnorme di soggetti costituzionalmente predisposti. Le manifestazioni più comuni sono rappresentate da rinite e asma bronchiale.

    Molto spesso i soggetti che presentano tali patologie professionali hanno manifestato in precedenza fenomeni analoghi per sensibilizzazione nei confronti di sostanze allergizzanti presenti negli ambienti di vita (acari delle polveri domestiche, peli di animali, polveri di Graminacee ed altri).

  • bambina con asma

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  • ragazza con dermatite da contatto

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Rinite

È caratterizzata da starnuti ed ostruzione nasale e si distingue dal banale raffreddore per essere legata non a episodi stagionali ma all’inalazione di sostanze presenti nell’ambiente di lavoro. Si accompagna spesso a fenomeni allergici a carico delle mucose congiuntivali quali arrossamento e lacrimazione.

Asma bronchiale

Si manifesta clinicamente con crisi parossistiche di broncospasmo, cioè di difficoltà respiratoria dovuta all’ostruzione delle vie aeree per contrazione dei bronchi e secrezione mucosa. Le crisi possono durare da alcuni minuti a ore e possono richiedere con urgenza l’intervento del medico. Una volta risolto l’attacco acuto è necessaria una corretta diagnosi da parte del medico, al quale il lavoratore dovrà fornire utili elementi riguardo ai prodotti utilizzati ed all’insorgenza dei sintomi. Si rendono, inoltre, necessari ulteriori accertamenti sia per studiare la funzionalità respiratoria sia per individuare, con opportune prove allergometriche, la sostanza che ha determinato la crisi asmatica.

Con l’andare del tempo l’asma può cronicizzare, complicarsi con fenomeni bronchitici e portare a quadri di broncopneumopatia cronica.


  • bambina con asma

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